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Presentazione

Bareggio è un Comune di 17.253 abitanti (dato agg. 2021) con un reddito medio pari a Euro 17.290 (fonte: Comuni-italiani.it, 2016). Non risultano nuclei familiari con entrambi i genitori disoccupati né alunni nomadi. La provenienza degli studenti stranieri è variegata: in maggioranza dall’America Meridionale (Ecuador e Perù) e dall’Europa dell’Est (Romania, Moldavia e Ucraina), una percentuale minore dalla Cina. La maggioranza delle famiglie è immigrata per motivi di lavoro e i nuovi arrivi sono ricongiungimenti familiari. Il saldo migratorio nel 2021 è positivo e i cittadini stranieri rappresentano il 7,2 % della popolazione residente.

La percentuale degli alunni stranieri dell’Istituto è di circa il 12,5 % per la primaria e 10,9 per la secondaria. La percentuale di studenti con famiglie svantaggiate nella scuola secondaria risulta in linea con il riferimento nazionale (0,7 %), mentre non è così per la primaria: nell’ultima rilevazione infatti la percentuale risulta al 3,4 %. Ciò è confermato anche dalla presenza nell’Istituto di alunni con bisogni educativi speciali non certificabili secondo le Leggi n. 104/92 e 170/10, per i quali i diversi consigli di interclasse/classe predispongono Piani didattici personalizzati ai sensi del D.M. 27/12/2012. Infine si evince dagli indicatori in nostro possesso che la percentuale di studenti con certificazione di disturbo specifico dell’apprendimento risulta circa il doppio del dato di riferimento
regionale.

La Scuola è situata in un Comune della provincia di Milano della regione Lombardia. La collaborazione con l’ente locale di riferimento, il Comune, è essenziale per tutti i progetti e i servizi legati al Diritto allo Studio. Oltre ai rapporti istituzionali, sono presenti la commissione comunale, per monitorare il servizio mensa, e la Commissione istruzione. Altre risorse territoriali utili per la scuola sono le seguenti: -Rete di scuole territoriali, Ambito 26 , la cui finalità riguarda la condivisione di progetti per l’intercultura, la formazione, i Bisogni educativi speciali e la richiesta di fondi. -Istituzioni locali (Scuole del territorio, ASL di riferimento, NPI, Consultorio) -Associazioni di volontariato per il supporto alle famiglie in difficoltà e gli oratori. -Cooperative per il sociale che offrono servizi di assistenza di vario genere. -Realtà imprenditoriali della zona.

Risulterebbe utile un tavolo di concertazione tra enti locali, istituzioni, scuole, associazioni e tutti coloro che operano sul territorio per individuare bisogni comuni e/o specifici in vista di una progettualità mirata e condivisa. Talvolta, infatti, non risulta sempre efficace la comunicazione tra tutte le agenzie che si occupano di educazione e di supporto alle famiglie.

Rispetto alla sicurezza degli ambienti e al superamento delle barriere architettoniche, la scuola risulta adeguata. Le diverse sedi della scuola sono facilmente raggiungibili dagli utenti.
Soddisfacente la qualità delle dotazioni tecnologiche: vi è un numero adeguato di pc; le LIM sono presenti in tutte le aule della Primaria e della Secondaria e una per plesso all’Infanzia; di recente, grazie al PON Digital Board, in alcune aule sono stati montati dei monitor digitali interattivi touchscreen (fissi o con carrello) e la rete è stata potenziata con ripetitori wi-fi. Le risorse economiche direttamente a disposizione della Scuola provengono per la gran parte dallo Stato, dal Comune e dai bandi PON.

La qualità delle strutture della Scuola è globalmente rispondente ai bisogni dell’utenza, ma si avverte la necessità di interventi edilizi in vari plessi e una manutenzione ordinaria più oculata. Vi è in particolare un disallineamento tra le risorse tecnologiche che giungono attraverso i PON (software, dispositivi, arredi ) e gli ambienti di apprendimento che invece rimangono immutati. Le risorse direttamente attribuite dallo Stato e dal Comune consentono tuttavia l’attuazione della maggior parte dei progetti. Le famiglie sono perlopiù disponibili a finanziare i progetti proposti dall’Istituto.
L’ammontare del contributo volontario rappresenta una piccola percentuale delle risorse finanziarie disponibili. Qualche criticità è emersa nell’organizzazione dei trasporti pubblici che collegano i vari plessi.

Dopo alcuni anni di reggenza, dall’A.S. 2019/2020, l’Istituto “G.Perlasca” ha un Dirigente titolare. Rispetto alle tipologie di contratto dei docenti, la situazione è differente tra un ordine e l’altro: nella scuola primaria circa il 70 % risulta a tempo indeterminato, mentre nella secondaria è solo il 42 %. L’età della maggioranza dei docenti dei due ordini è superiore a 45 anni (oltre il 70%). Gli anni di servizio consecutivi presso il medesimo istituto di buona parte del corpo docente consentono una conoscenza approfondita della progettazione curricolare ed extracurricolare nonché delle attività svolte in accordo con le istituzioni locali e il territorio. Vi sono inoltre figure di riferimento stabili con formazione specifica per ciò che riguarda l’inclusione.

Nella scuola secondaria di primo grado, in modo particolare per alcune discipline , il continuo ricambio dei docenti di anno in anno non consente una programmazione triennale in linea con il PTOF particolarmente efficace. Alcune caratteristiche del personale scolastico rendono talvolta più complesso il lavoro su alcune pratiche didattiche innovative, soprattutto per ciò che riguarda lo sviluppo di competenze digitali. Nonostante la presenza di un buon numero di studenti di recente immigrazione, non sono presenti docenti con una formazione specifica di italiano L2.